Colaninno e la Piaggio

La Piaggio è un gruppo con una grande storia alle spalle e un presente molto dinamico, nel quale la carta più importante che in questa fase si sta giocando è l’internazionalizzazione. Con un orizzonte ormai definito: l’Asia. A guidarla è Roberto Colaninno che, con la sua Immsi ne ha acquisito sei anni fa il pacchetto di controllo e quindi l’ha ristrutturata e rilanciata.
Negli ultimi anni avete investito massicciamente in Cina, Vietnam, India. Con quali risultati?
«Ottimi, al di là delle nostre più rosee aspettative. Dopo meno di tre anni abbiamo già ripagato il capitale investito in Vietnam e stiamo gestendo lo straordinario sviluppo dei prodotti del gruppo Piaggio in India». Perché la vostra scelta è caduta sull’Asia?
«Perché oltre al dinamismo c’è la dimensione dei mercati: nel mercato cinese ogni anno vengono venduti 17 milioni di due ruote, in Vietnam 3 milioni, nel sud est asiatico escluso il Vietnam altri 9 milioni, in India 8 milioni. Lo sa qual è il mercato europeo delle due ruote? Glielo dico io, 1,7 milioni di veicoli l’anno. La regione per insediarsi da quelle parti è in questi numeri».

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