I finanziamenti a tasso zero di Opel

Per garantire la propria sicurezza – e quella altrui – in strada è fondamentale provvedere alla manutenzione della propria auto e occuparsi delle riparazioni necessarie: in caso di interventi urgenti, è bene non rinviarli e fare in modo che vengano eseguiti nel più breve tempo possibile.  

Ecco perché il centro autorizzato Opel Autronica, carrozzeria Udine che fa della professionalità il tratto distintivo del proprio modus operandi, ha deciso di offrire alla clientela la possibilità di un finanziamento. Per tutte le operazioni di riparazione che riguardino i veicoli Opel che vanno da un minimo di 200 a un massimo di 2.500 euro viene concessa l’opportunità di beneficiare di un finanziamento in dieci rate con Tan e Taeg allo 0%. Grazie a questa occasione, saranno in molti a poter optare per operazioni di manutenzione della propria macchina – sia che si tratti di manutenzione ordinaria, sia che si tratti di manutenzione straordinaria – con una modalità di rateizzazione pensata per garantire il massimo della comodità e della tranquillità.

Ecco, quindi, che per tutte le spese comprese tra i 200 e i 2.500 euro, incluse quelle relative all’acquisto di pneumatici e di ricambi Opel, si può approfittare di questa chance: la sola condizione da rispettare è registrarsi sul sito Lamiaopel.it. Caratteristica principale di questa formula di finanziamento è il tasso zero: si tratta, in altri termini, di un tipo di credito a consumo, in virtù del quale il soggetto che ne beneficia non deve fare i conti con una maggiorazione degli interessi. In altre parole, la somma da pagare può essere rateizzata senza che si sia costretti a spendere di più. Il costo viene dilazionato, mentre è l’autoriparatore ad assumere su di sé l’onere del pagamento degli interessi che sono previsti da parte dell’ente da cui il finanziamento viene erogato. All’insegna della massima praticità.

 

Finanziamenti agevolati con il prestito della Banca Europea degli investimenti

 

Usufruendo di un bando comunitario aperto fino ad esaurimento fondi, le imprese italiane hanno la possibilità di finanziare i loro investimenti (ad esempio per l’acquisto di attrezzature piuttosto che per opere edili o per consulenze o per nuovi impianti o per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione) grazie al prestito concesso dalla Banca Europea d’Investimento – BEI – che copre il 50% del finanziamento totale con un tasso d’interesse molto competitivo soprattutto rispetto ai tassi non proprio agevolati che le nostre banche italiane applicano per prestiti alle imprese.
Ecco, quindi, uno strumento valido che la finanza agevolata offre a tutte le imprese italiane nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato, dell’industria, dei servizi e del turismo per affrontare nuove spese di investimento.
Ancora una volta la finanza agevolata, ossia i bandi siano essi comunitari, nazionali o regionali e i finanziamenti a fondo perduto o le agevolazioni alle imprese, viene incontro concretamente alle esigenze delle PMI italiane in forte crisi vista la situazione economica attuale e la loro scarsa competitività al di fuori del territorio italiano.
Infatti, già a partire dal 2012 sono stati emanati molti bandi per favorire la crescita delle nostre imprese soprattutto per favorire il “made in italy” all’estero. Bandi che purtroppo non sono stati ben pubblicizzati a carattere nazionale che probabilmente verranno riproposti anche nel 2013 grazie ai “non esaurimento” dei fondi stanziati.

Sarà per questo o sarà colpa della crisi, ma le nostre imprese stanno attuando strategie diverse che prevedono una consulenza aziendale a 360 gradi da esperti in finanza agevolata o la formazione nel proprio organico di soggetti in grado di muoversi nel mondo dei bandi per le imprese.

In ogni caso, la finanza agevolata inizia seriamente a diffondersi in azienda con uno scopo ben preciso: risollevare l’economia italiana.

Colaninno e la Piaggio

La Piaggio è un gruppo con una grande storia alle spalle e un presente molto dinamico, nel quale la carta più importante che in questa fase si sta giocando è l’internazionalizzazione. Con un orizzonte ormai definito: l’Asia. A guidarla è Roberto Colaninno che, con la sua Immsi ne ha acquisito sei anni fa il pacchetto di controllo e quindi l’ha ristrutturata e rilanciata.
Negli ultimi anni avete investito massicciamente in Cina, Vietnam, India. Con quali risultati?
«Ottimi, al di là delle nostre più rosee aspettative. Dopo meno di tre anni abbiamo già ripagato il capitale investito in Vietnam e stiamo gestendo lo straordinario sviluppo dei prodotti del gruppo Piaggio in India». Perché la vostra scelta è caduta sull’Asia?
«Perché oltre al dinamismo c’è la dimensione dei mercati: nel mercato cinese ogni anno vengono venduti 17 milioni di due ruote, in Vietnam 3 milioni, nel sud est asiatico escluso il Vietnam altri 9 milioni, in India 8 milioni. Lo sa qual è il mercato europeo delle due ruote? Glielo dico io, 1,7 milioni di veicoli l’anno. La regione per insediarsi da quelle parti è in questi numeri».

Continuate a leggere su Repubblica l’intervista a Colaninno.