Usufruendo di un bando comunitario aperto fino ad esaurimento fondi, le imprese italiane hanno la possibilità di finanziare i loro investimenti (ad esempio per l’acquisto di attrezzature piuttosto che per opere edili o per consulenze o per nuovi impianti o per la ricerca, lo sviluppo e l’innovazione) grazie al prestito concesso dalla Banca Europea d’Investimento – BEI – che copre il 50% del finanziamento totale con un tasso d’interesse molto competitivo soprattutto rispetto ai tassi non proprio agevolati che le nostre banche italiane applicano per prestiti alle imprese.
Ecco, quindi, uno strumento valido che la finanza agevolata offre a tutte le imprese italiane nei settori dell’agricoltura, del commercio, dell’artigianato, dell’industria, dei servizi e del turismo per affrontare nuove spese di investimento.
Ancora una volta la finanza agevolata, ossia i bandi siano essi comunitari, nazionali o regionali e i finanziamenti a fondo perduto o le agevolazioni alle imprese, viene incontro concretamente alle esigenze delle PMI italiane in forte crisi vista la situazione economica attuale e la loro scarsa competitività al di fuori del territorio italiano.
Infatti, già a partire dal 2012 sono stati emanati molti bandi per favorire la crescita delle nostre imprese soprattutto per favorire il “made in italy” all’estero. Bandi che purtroppo non sono stati ben pubblicizzati a carattere nazionale che probabilmente verranno riproposti anche nel 2013 grazie ai “non esaurimento” dei fondi stanziati.
Sarà per questo o sarà colpa della crisi, ma le nostre imprese stanno attuando strategie diverse che prevedono una consulenza aziendale a 360 gradi da esperti in finanza agevolata o la formazione nel proprio organico di soggetti in grado di muoversi nel mondo dei bandi per le imprese.
In ogni caso, la finanza agevolata inizia seriamente a diffondersi in azienda con uno scopo ben preciso: risollevare l’economia italiana.